Tornando a ciò che in
quel periodo mi sarebbe piaciuto fare non erano ne sono mai stati
di certo i Primus. La cosa più difficile per un musicista
inquieto, schiera alla quale credo di appartenere,
è mantenere un certo equilibrio di fronte ai vari inputs
esterni rappresentati da ogni nuovo ascolto, ogni differente prospettiva,
ogni cambiamento etc.
Almeno questo era quello che pensavo, in realtà mi sbagliavo.
Un musicista non deve essere equilibrato, la band deve essere
mobile, cinetica, lalbum successivo dovrebbe essere sempre
diverso da quello precedente.
Con questo non voglio dire che il giorno dopo aver composto un
pezzo hard-core ne devi comporre uno samba, certo è che
unattitudine simile aiuta, se non altro come esercizio.
A dire il vero però è da un po che sono tentato
di verificare la risultante di una possibile contaminazione fra
noise e musica latino americana, dovreste sentire le ultime cose
con il nuovo batterista, Ivano Zanotti, il decimo della lista,
e non escludo possiate sentirle entro breve.
Il pacco del 1993 si chiama Alessandro Cavazza, venuto a sostituire
Metello e dissoltosi nel nulla dopo un paio di mesi, il bello
è che qualche tempo fa mi sono sentito chiamare da lui
con la proposta di entrare nel mio nuovo progetto, i TESTADEPORCU,
perchi udite, udite aveva un anno da perdere per poter
suonare in una band prima della laurea. Incredibile, vero?
Post Cavazza entra quello che ancor ora è il nostro chitarrista,
Federico Bernardi, al quale avevo già chiesto tempo addietro
di entrare nella nostra felice comunità.
Nello stesso tempo scopro quanto il servizio militare o civile
che dir si voglia possa nuocere gravemente allanima e perdiamo
Keith Moon. Cosa cè che non va?
Quello che non va è tutto il sistema imposto. Quello che
ti fa vivere come una pedina, nasci-consuma-muori, servi lo stato,
fai ciò che ti viene detto, suona secondo le regole del
mercato, cagati addosso, vedi gli stessi films, mangia la stessa
merda, vesti gli stessi stracci.
Io resisto, qualcun altro no. Ho una lista mentale dettagliatissima
di tutti coloro che anche pur non facendolo vedere sono scoppiati
nella ricerca del proprio trogolo societario in cui mangiare.
Alcuni di essi sono vicini, vicinissimi, e sono gravissimi.
Anche perdere Bi è stato grave, in effetti di batteristi
capaci di suonare questo genere a Bologna non ce ne sono mai stati
troppi anche se ultimamente stiamo notevolmente migliorando, soprattutto
fra i ragazzini.
Il problema sono stati gli anni80, quelli da cui provengo.
Ho amato tantissimo i DEAD KENNEDYS, i GANG OF FOUR, i Rip
Rig & Panic, gli XTC, i Cure etc., quello che queste bands
hanno insegnato sotto il profilo della libera espressione è
stato enorme, una vera rivoluzione, ma sotto il profilo della
crescita tecnica hanno fatto solo danni. Il messaggio dei Pistols
fu chiarissimo: tutti possono suonare tre accordi. Del resto alla
fine dei 70 la progressive spaccava i coglioni a non finire
e così pure la disco, quindi capisco le origini del problema;
il fatto però è che quelli della mia generazione,
me compreso, hanno bandito quasi del tutto lo studio del proprio
strumento e quando si è trattato di dover cacciare fuori
le palle nuovamente ci si è ritrovati tutti con un bel
mucchio di merda fra le mani.
Io ho dovuto fare unopera
di recupero enorme nei miei confronti e una fatica bestia. Per
quello non cera più nessuno in grado di tenere decentemente
una bacchetta in mano, le vittime del punk.
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Da
qui mi riallaccio nuovamente a tutte le bands che hanno ripopolato
i 90, bands che improvvisamente sembravano aver ripreso a
saper suonare uno strumento e noi tutti inevitabilmente eravamo
rimasti indietro. Naked City, Primus, Meat Puppets, Nomeansno, Victims
Family, CARDIACS, Mr. Bungle, Sholved.
Per un po dopo la dipartita di Bi abbiamo dovuto arrangiarci
con una batteria elettronica.
Avete idea di quello che significa programmare i pezzi degli Splatter
su una batteria elettronica? Da qui ho maturato la teoria sui batteristi
di cui sopra.
Oltretutto se fossimo stati veramente uguali ai Primus non sarebbe
stato cosl difficile, ma del resto di coglioni che devono fare per
forza dei paragoni il mondo è pieno.
1993. Arriva Coltrane, in arte Alessandro Meroli detto il Merols
a suonare il sax baritono.
Federico decide di aggiungere un sax al gruppo per rispettare almeno
il concetto di trio visto che siamo rimasti solo noi due. Personalmente
ritengo questa scelta la migliore che si possa mai aver fatto, sclerosi
del Merols a parte. Del resto siamo pure impasticcati con il jazz,
genere del quale in quegli anni si fa un gran parlare specialmente
negli ambientini underground di Bologna. Sinceramente, non voglio
passare per uno che racconta stronzate, ovvero che a me il jazz
è sempre piaciuto, a me il jazz, fino a quando non ho conosciuto
Metello e formato gli Splatter, faceva totalmente cagare; unaltra
delle lezioni punk.
Se Met mi ha fatto intuire la bellezza del jazz col Merols sono
arrivato quasi a suonarlo.
Come se non bastasse arriva Leonardo Saracino alla batteria; sono
praticamente circondato da jazzisti anche se la cosa non può
che farmi del bene; gli Splatter partono alla grande.
Lunico non jazzista, almeno non nel senso tradizionale del
termine è Federico, alias La Ierna, il quale però
è sempre stato un accanito frequentatore di sonorità
blues. Un bel pastiche, non cè che dire, un new waver
pentito e fulminato dallhard core, un bluesman e due jazzisti.
E per questa ragione che stilisticamente non mi sono mai del
tutto deciso fra la schizofrenia o la calma, fra i Ruins o Steve
Coleman, fra ladottare soluzioni più cinetiche o ipnotiche;
in casi come questo h meglio adottare tutto, ed è quello
che ho cercato di fare.
Date le ragioni prima accennate decidiamo di autoprodurre il nostro
primo lavoro. Nel dicembre 1994 entriamo al Pedale Baroque Studio
di Bologna ed ignorando le teorie pop di FRANCO TURRA registro e
mixo in tre settimane su un Fostex 16 tracce a nastro INDUSTRIE
JAZZCORE.
Le teorie del pop di Franco Turra, che io stimo e rispetto, consistono
nel fare suonare un disco allinglese. Bassi occulti, cassa
dietro, chitarre controllate o finto sporche come del resto tutti
i suoni degli strumenti che vogliono apparire cattivi, voce in primo
piano. Il mio metodo, con gli Splatter, consiste nellesatto
opposto. In fin dei conti il noise è la nostra coordinata
musicale più saliente e la mia insofferenza verso tutto quello
che ho ascoltato anni addietro, soprattutto il pop, è abbastanza
evidente. |
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Io ho sempre odiato i Beatles.
Il mio opposto a questa teoria consiste nellottenere suoni
potenti e distorti non tramite il banco ma attraverso dei buoni
microfoni e dei buoni ampli tenuti a livelli inverosimili, nel
tenere la voce indietro e la base ritmica davanti, nella punta
esagerata della grancassa, nella presenza massiccia di bassi sul
rullante, nella non equalizzazione di basso e chitarra in entrata
sul registratore, nelluso di microfoni a condensatore ai
lati della sala, nella registrazione in diretta.
Sfortunatamente gli ampli a nostra disposizione in quel periodo
non erano proprio Rolls Roice, si sta parlando di un Trace Elliott
da battaglia testata più cassa ed un vecchio e marcio Marshall
a transistor testata più cassa pure lui, un prodotto very
lo-fi, quindi.
Fortunatamente il basso è un Warwick Streamer Stage 1 neck-through
body e la chitarra una Gibson SG, a mio parere due perle.
Stendiamo un velo pietoso sul baritono di allora del Merols.
Nonostante il lavoro sia stato mandato in stampa direttamente
dal dat del mixaggio, quindi non masterizzato, nessuno si è
mai lamentato del suono; la cosa mi fa abbastanza godere.
Paradossalmente, come dicevo prima, TANTE RECENSIONI e nessuna
stroncatura, fatta eccezione per lillustre Alberto Campo
che probabilmente ha ascoltato un quarto della prima traccia,
troppo impegnato a leccare il culo al trend del momento (non parlo
per risentimento, sono solo fatti reali, quando si ha a che fare
con i giornalisti).
Parliamo solo un attimino di giornalisti.
Un giornalista musicale può essere solo un musicista fallito
o uno che non scopa abbastanza, in ogni caso un soggetto con spiccate
attitudini masturbatorie.
Solo a una di queste due categorie può venire in mente
di scrivere di musica.
So quello che vi chiederete a questo punto.
Io non sto scrivendo di musica, scrivo solo la nostra storia,
la mia vita sessuale è soddisfacente e per il fallito giudicheranno
i posteri. Yeah.
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