industrie jazzcore          
           
Il gruppo musicale SPLATTERPINK, sin dai suoi esordi, ha sempre cercato un'espressione musicale eterogenea, non allineata ai canoni imperanti: a partire dalla formazione non 'ortodossa', dove accanto ai tradizionali basso, chitarra e batteria si è unito il sassofono baritono, strumento poco utilizzato nel rock e sue derivazioni se non in qualche lodevole eccezione. La provenienza dei membri del gruppo, dal punto di vista musicale, è molto vari , e la 'sommatoria' del gruppo unisce elementi di jazz (quale l'utilizzo di tempi dispari, l'armonizzazione delle parti e l'uso di accordi di quarta, diminuiti , etc), di noise (le 'urla' del sax baritono , i feedback della chitarra e il basso distorto), di funk , di rock. La dicitura riportata in copertina del primo lavoro, cioè SPLATTERPINK Industrie JazzCore, vuole sintetizzare pur senza volersi 'posizionare' in una classe ben precisa (anche perchè è nostra idea che queste etichette siano veramente poco rappresentative della realtà) l'idea saliente del progetto musicale, o meglio del percorso che la band sta seguendo. Dal primo lavoro, l'importanza del sassofono è senz'altro accresciuta , sia come supporto melodico potente , sia come apporto solistico e 'deviante'. Le canzoni si formano partendo generalmente da giri di basso ,da patterns che vengono via via perfezionati a volte arricchendoli di armonie, a volte svuotandoli sino a renderli essenziali , a volte 'cannibalizzandoli' in una sorta di lavoro che assomiglia più ai procedimenti letterari di cut-up che alla stesura di un impianto narrativo tradizionale. Nonostante questo, l'intenzione di creare pezzi compatti, che 'filino via' e possano essere seguiti senza troppa fatica interpretativa, come un susseguirsi di discorsi del pensiero, a volte rapidi nel cambiamento, a volte ossessivi ,ipnotici , è un punto focale del gruppo, che prima di tutto è un momento di confronto, a volte duro, testardo, proprio per l'eterogeneità di cui si parlava, comunque fonte vitale del gruppo.   Suoni potenti, dinamici, tempi sbilenchi, schegge free jazz, citazioni che vanno da Hendrix a Coltrane, dal Ballard di "Crash" agli Watchman: si può definire con questo l' originale stile - ben difficile da inquadrare in quanto summa, moltiplicazione, divisione, melange di jazzcore,noise-blues,pop abrasivo,richiami etnici – degli Splatterpink.Paragonati a James Choice,alla no wave newyorkese, a J.Zorn, ai Primus , ai Mr.Bungle tanto per tentare di dare qualche riferimento all'ascoltatore allibito.Ad un anno e mezzo dal loro esordio su CD "Suoni Sospetti" gli Splatterpink hanno pubblicato il loro 2° CD "Nutrimi" per UNDERGROUND Records, giovane e promettente label indie bolognese (Massimo Volume,Ella Guru,Steve Piccolo...) , nella primavera del 1997. Un'ora di musica, proseguimento e maturazione del più breve esordio. Sax baritono in evidenza, chitarre taglienti, bassi in tapping o semplicemente noisy che contrappuntano una voce schizoide e recitata con metriche scomposte. I testi sono in italiano, scritti da D.D'Agata (fondatore del gruppo, autore dei testi e ideatore inesauribile di riff ), e riflettono l'anima cinica e piena di spleen del gruppo, e raccontano storie con un occhio al surrealismo e l'altro alla quotidianità. Nel Luglio 1995 il gruppo è risultato vincitore del 1o Concorso Rock nazionale "Omaggio a Demetrio Stratos", Tolentino (MC). Il gruppo ha rappresentato l'Italia al concorso Biennale Europea Giovani Artisti, prestigioso appuntamento in Aprile 97 a Torino,assieme ad altri 8 gruppi di tutta Europa. Recentemente gli Splatterpink sono distribuiti negli U.S.A. dalle etichette CUNEIFORM (N.York) e INSECT EATER (Los Angeles). Nel 1999 la band ha registrato nuove canzoni presso lo Studio Emme di Calenzano, aiutati dal progetto del Centro Musica Modena, e sta finendo di preparare il materiale per un terzo lavoro. E' in trattative con la Red Ear Label di Amsterdam per la pubblicazione di un CD con inediti e remix.  
John Peel, famigerato produttore della BBC Londra,ha programmato più volte il gruppo,e in una sua lettera personale alle band si è detto entusiasta della musica degli Splatterpink affermando "...la loro musica mi ha convinto che in Italia esiste veramente qualcosa di nuovo...il lavoro mi ha dato emozioni che mi hanno fatto ringiovanire ..un grande gruppo" (testualmente!).
Fra i locali dove hanno suonato ricordiamo il Maffia (RE), Tunnel(MI), Left(MO), CS Firenze, CSOA Pedro(PD), CSOA Livello 57(BO), CSOA Cayenna(Feltre), CSO Rivolta (Marghera), CSA Garibaldi (MI), CSA Leonkavallo(MI), Macchia Nera(PI), Cencios (Prato), Link, Livello57 e Teatro Occupato a Bologna, Zona Castalia(TO), Clandestino(Faenza), De Kroeg(Amsterdam).
Hanno suonato come supporter per: P.J. Harvey, Asian Dub Foundation, Ozric Tentacles, No Means No.
 
           
 
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