Osteria del Mandolino 1
Il progetto Osteria del Mandolino nasce per riportare alla luce e all'attenzione del pubblico la musica che si sviluppa in Italia dalla seconda metà dell'800 fino ai nostri giorni, attraverso il ri-conoscimento di autori illustri, musicisti virtuosi, ma soprattutto attraverso il ballo: valzer, polka, mazurka, marcia, serenata, costituiscono il repertorio dei cosiddetti "ballabili", musica che si ascolta e si può anche ballare abbracciati.
Infatti la Filuzzi, che è l'interpretazione fatta a Bologna e nella sua provincia degli stili musicali e coreutici propri del "liscio" nasce, come tutti i "lisci" italiani, dalla contaminazione dei nuovi balli di provenienza centro-europea (mazurke, valzer e polke) con i balli tradizionali dell’Appennino, ed ha due componenti tanto fondamentali quanto ovvie: musica e ballo! Musica da ballo, certamente, che giustifica il ballo, e ballo, che ha bisogno della musica.
L’Osteria del Mandolino, attraverso la composizione di brani originali e un attento uso degli strumenti acustici, nel CD Sotto la Magnolia ha cercato innnazi tutto di assimilare la tradizione per poi provare a innovare e modernizzare quell’enorme patrimonio culturale nato alla fine dell’800 per divertire i lavoratori negli ambienti di socializzazione del lavoro, i “dopolavoro”, e poi alimentato e arricchito nelle Osterie, nelle aie e nelle sale da barbiere o da ballo, subito dopo la guerra*.
Sotto la Magnolia propone 12 brani 12 quasi tutti inediti (ad eccezione del main theme de “Il Postino” composto da Luis Bacalov Premio Oscar del 1996), di musica strumentale eseguita con strumenti acustici + uno cantato, Cuori Solitari, il cui testo è stato scritto nel 1984 da Freak Antoni per Raoul Casadei, dopo una sua lunga intervista come Arturo Starnazza pubblicata sul numero 38 di Frigidaire.
Tutti i brani sono stati composti e arrangiati da Antonio Stragapede, ad eccezione di Autovelox, Miseria e nobiltà, Al Pavajan e Mazurka clandestina composti con Marco Marcheselli. Sotto la Magnolia si è avvalso della collaborazione di bravissimi musicisti che hanno contribuito in maniera sostanziale al progetto:
GUIDO SODO - Voce, Mandolino
FEDERICO MASSARENTI - Ocarina di Budrio
ANTONIO STRAGAPEDE - Chitarra, Mandolino
DOMENICO CELIBERTI - Mandolino
MASSIMO PAUSELLI - Clarinetto
PEPPE AIELLO – Contrabbasso
A loro va aggiunta la straordinaria partecipazione di:
MARCO “VISITA” MARCHESELLI - (Organetto bolognese)
Infine un lungo elenco di ospiti ha contribuito con entusiasmo alla realizzazione del CD:
Niccolò Scalabrin (chitarra), Francesca Alinovi (contrabbasso), Paolo Roberto Pianezza (voce, dobro), Carlo Maver (Bandoneon), Guglielmo Pagnozzi (sax tenore), Ruggero Passarini (fisarmonica), Fabio Galliani, (ocarina), Gianluigi Paganelli (basso tuba-euphonium)
Osteria del Mandolino 2
"Pierre restò al bancone per almeno tre o quattro giri a sorseggiare un vermouth. Sapeva bene che c'era una ragazza che aspettava soltanto lui. Anche adesso, mentre ballava con un tizio, gli faceva gli occhi dolci a ogni giravolta. Tra l'altro, era quella che si muoveva meglio di tutte. Pierre pensò che doveva essere brava anche alla filuzzi. Finito il ballo, fece cascare la sigaretta e la schiacciò sotto la scarpa. Attraversò la pista come Piazza Maggiore una domenica mattina, tenendo la mano nella tasca dei pantaloni, sotto la giacca, piú Cary Grant che mai. Arrivato di fronte alla ragazza, le offrí il braccio e la invitò con lo sguardo e il sorriso appena accennato.Dopo la prima piroetta chiese: - Come ti chiami? - Bernardi Agnese. - Stai qui nel Pratello? - Sí, qua vicino. A Pierre tornò in mente la regola. Se invitavi a ballare una ragazza di un altro quartiere, dopo il primo giro la dovevi mollare, e lasciarla stare per il resto della serata. Al secondo ballo era già «provarci». Cosí, quando la musica si interruppe, Pierre fece per congedarsi. Proprio in quel momento, per mossa studiata o per caso, alla ragazza si sfilò una scarpa. Appoggiandosi al suo cavaliere per sistemarla, Bernardi Agnese, questa volta sí, dette proprio l'impressione di metterci piú del necessario. L'orchestra partí mentre erano ancora avvinghiati, un pezzo veloce che presagiva il gran finale filuzziano. La ragazza del Pratello cominciò a muoversi a tempo di musica e Pierre, dopo una prima esitazione, scordò la regola e prese a dimenarsi anche lui. Salti, strisciate, evoluzioni e piroette: la coppia spiccava tra tutte per tempismo e agilità. Tutto intorno il brusio cresceva. Lei sorrideva, era carina, e se la cavava davvero bene anche sul ritmo piú veloce. Pierre la mise alla prova e lei rispose a tono. Si ritrovarono al terzo ballo senza accorgersene, per il puro piacere di ballare. Per lui era l'occasione di provare i ritmi piú rapidi con una ragazza invece che col solito Brando. Con tutta l'amicizia del mondo, era un'altra cosa."
tratto da "54" di WUMing (Einaudi 2002)