John Cage 1
L'iniziativa fu di Tito Gotti, tanto appassionato di treni da giungere a scegliere tra i territori atti al corteggiamento il cavalcavia tra Mascarella e Stalingrado, o quello di Porta Galliera. Egli, il patron di una piccola sezione delle attività del teatro Comunale di Bologna, le Feste Musicali, aveva preso contatto con il musicista statunitense proponendogli di allestire un intervento i cui fini erano di “creare un rapporto fra manifestazione musicale, comunità e territorio, [intendendolo] sia come il territorio visto dai viaggiatori del treno che quello abitato dagli abitanti delle località in cui il treno si fermerà, oltre a un rapporto tra abitanti e viaggiatori, i quali potranno unirsi agli altri durante il viaggio, e così via”.
Sarebbero state disponibili sette carrozze, tra le quali due senza scompartimenti e sedili, nelle quali pensava potessero essere sistemati ensemble cameristici, ma dove avrebbe potuto transitare e soffermarsi anche il pubblico.
Egli riteneva inoltre che anche negli altri vagoni un po’ di musica potesse avere luogo con soli di chitarra, quartetti vocali o di strumenti a fiato, ma soprattutto considerava che un sistema d’amplificazione avrebbe potuto portare per tutto il treno le musiche di volta in volta volute, strumentistiche o elettroniche che fossero.
John Cage, già da anni impegnato in un progetto di totale rinnovamento delle idee, le più consolidate sull’arte in generale e in particolare sulla musica, andò ben oltre le ipotesi di Tito Gotti. Volle microfoni che riprendessero stridii, cigolii e il continuo assestamento dei ferri delle vecchie carrozze e portò tutta questa sonorità all’interno del treno nel quale imperturbabile fluiva la musica elettronica registrata su cassette da Juan Hidalgo e Walter Marchetti, ch’egli aveva voluto come collaboratori. Fu un treno a due facce: autosufficiente all'interno, ma esplosivo verso l'esterno quando si fermava, nelle stazioni in cui era previsto lo facesse, dove trovò sempre ad accoglierlo un pubblico sorprendentemente numeroso, con gruppi folk locali o la banda del paese. Su tutti il treno rovesciava con gran volume sonoro la musica della sua cabina di regia. Allegria e stupore si diffondevano nell’impressione di un carnevale complessivo, fatto dal rovesciamento dei valori, dell’alto e del basso.
Giampiero Cane
John Cage 2
Alla ricerca del silenzio perduto
IL TRENO DI JOHN CAGE
[Book + 3 cd + DVD]
progetto a cura di:
Oderso Rubini, Massimo Simonini
testi (Italiano-Inglese) di:
Tito Gotti, Gianpiero Cane, Daniel Charles, Carlo Infante
fotografie:
Giovanni Giovannetti, Lelli & Masotti, Corinto Marianelli, Nino Monastra, Enrico Scuro, Fabio Emilio Simion
elaborazioni sonore dei CD:
Walter Marchetti e Patrizio Fariselli
realizzazione video:
Oderso Rubini
sequenza foto:
Massimo Golfieri
progetto grafico e layout:
Concetta Nasone e Massimo Golfieri
foto di copertina:
lelli&Masotti
colorata da:
Massimo Golfieri
copertina rigida
pag. 160
28,5 x 20 cm
ISBN: 978 88 8000 890 3
© 2008, Bologna
"La musica è i suoni: i suoni che ci circondano, ci si trovi o no in una sala da concerto...” E’ da questo suggerimento di John Cage che è possibile partire per ripercorrere le tracce di uno degli happening più emblematici del nostro tempo. “Il Treno di John Cage” nel giugno del 1978 segnò uno spartiacque nella cultura musicale. Una sottile linea discriminante tra chi pensa solo alla musica come un’espressione artistica che orbita intorno ad un sistema tonale (ma anche oltre) e chi crede che la musica sia solo una componente di un più vasto universo sonoro nei confronti del quale non c’è che da affinare le arti proprie dell’ascolto. “Il Treno di John Cage” si sviluppò in “tre escursioni per treno preparato”, coniugando l’happening d’ispirazione Fluxus (il movimento neo-dada di cui Cage fu uno dei perni) con un’opera tesa a rendere esplicita l’idea di Paesaggio Sonoro...
Carlo Infante
Coprodotto da:
CURVED LIGHT / I DISCHI DI ANGELICA / STILE LIBERO
ED. BASKERVILLE