Biografia
Okumuki e' un termine che in giapponese indica “la parte piu' interna della casa, la parte piu' calda, piu' accogliente, dove inviti le persone buone”, spiega L’aura.
Okumuki
e' anche il titolo del primo album della giovanissima cantautrice
bresciana, uscito nel 2005 per l’etichetta ArteNativa/ Sony. Un
disco in cui prevalgono le ballate al pianoforte dai testi intimisti
e personali (sia in italiano sia in inglese), che hanno portato molti
ad accostarla a Tori Amos (ma anche ad Elisa). “Mi piace la Amos,
ma se devo essere sincera non amo molto le cantanti donne!”,
afferma L’aura durante la nostra intervista, “amo tutta la
musica, da Nina Simone agli Slayer, passando per i Pink Flyod”. Nel
suo primo frizzante singolo, Radio
Star (che tra l’altro sta
andando molto bene), canta “voglio essere una star della radio,
essere sulle copertine delle riviste”, e ha tutte le carte per
riuscirci: una voce eccezionale, belle canzoni, freschezza e
spontaneita'. Il vezzo dell’apostrofo nel suo nome d’arte non e' un riferimento new age all’energia del corpo, l’aura. “Io sono
anti-new age”, ride, “Il nome e' un’idea carina di mio padre, e
anche una forma d’ironia/ disprezzo verso i personaggi, le
maschere. Io spero di non aver sviluppato ancora una maschera con le
persone, d’essere me stessa”. Questa schiettezza traspare di
certo dai testi delle sue canzoni, accanto ad una certa solarita'.
“Sono le cose piu' positive che ho mai scritto, a livello testuale.
E' questo il mio lato che vorrei far pervenire a chi mi ascolta, dare
una visione positiva del mondo, anche se in realta' ho pure un lato
depresso”. L’aura e' polistrumentista:
suona, oltre al piano, il violino, le percussioni, le tastiere. Ma
dal vivo e' accompagnata da una vera e propria band, i Mistonocivo.
L’artista punta moltissimo sulla dimensione live. “E' da li' che
nasce la musica”, afferma, “la tecnologia ha permesso ai
musicisti di creare queste strane creature chiamate dischi, ma i
dischi sono un po’ come un'ibernazione, un’emozione congelata.
Invece un concerto, se e' bello, ti distrugge l’anima, ti emoziona
a dei livelli sconvolgenti”.